Spesso si ha l'impressione che natura e attività umane siano caratterizzate da una marcata incompatibilità: quando l'uomo realizza i suoi manufatti, la natura si ritira inesorabilmente. Ma non è sempre così: in alcuni casi l'uomo crea contesti che divengono habitat di specifici popolamenti animali e vegetali. Molti manufatti tradizionali, mulattiere, muri di sostegno, cascine, ricoveri per bestiame, siepi interpoderali o di aduggiamento di sentieri e rogge, presentano uno specifico popolamento animale e vegetale. I cosiddetti "paesaggi minimi" (paesaggi a progettazione e realizzazione compartecipate uomo-natura) sono anche la sede di importanti scoperte naturalistiche: su di essi è stata osservata per la prima volta una delle piante più caratteristiche ed esclusive delle Prealpi Lombarde, la campanula d'Insubria (Campanula elatinoides), specie che, con la propria cascata di fiori cerulei - quasi un richiamo ai paesaggi marini nei quali la pianta affonda le sue origini - ingentilisce muri, ponti, chiese, cappello votive, scarpate stradali, e altro ancora. La sua presenza è un invito a rinvigorire il patto di virtuosa interazione tra uomo e natura, a progettare e realizzare i nostri ambienti di vita con tecniche meno aggressive e monofunzionali, in modo che i luoghi di residenza e di lavoro tornino ad essere aperti ad una natura minore, che non depaupera o svilisce, ma rafforza la funzionalità ecologica ed esalta il valore naturalistico e il ruolo paesaggistico del costruito.
Autore: Renato Ferlinghetti
Anno: 2011
Pagine: 32
Formato: 15x21 cm
Prezzo: 2,00€ |