I borghi del Parco Sirente Velino si trovano su un'area lontana dai centri maggiori e questo, in tempi antichi, comportava una grossa difficoltà di collegamento per i mercanti. Solo alcuni paesi erano trafficati come Rocca di Mezzo e Rocca di Cambio, chiamati così il primo per la sua posizione centrale e il secondo perché quando i messi postali vi arrivavano era il momento di cambiare il cavallo, spossato dal lungo viaggio.
Questa particolare posizione, per quanto sfavorevole alla maggior parte dei mercanti dell'epoca, ha favorito lo sviluppo di molti mestieri in loco per soddisfare le esigenze dei residenti. Nella stesura del libro sono stati scelti i mestieri dei quali si trovano ancora le testimonianze vive degli artigiani che hanno svolto questi lavori e che sono rimasti estranei al processo dell'industrializzazione. Si è cercato di ricostruire le fatiche e le dinamiche che caratterizzavano cinque antichi mestieri del Parco Sirente Velino: l'ombrellaio, il mugnaio, il conciatore di pelli, lo scavatore di tartufi e il raccoglitore di ghiaccio, dando voce alle ultime testimonianze di persone che difficilmente riescono a scindere il loro "antico mestiere" dai ricordi d'infanzia.
Il volume, inoltre, vuole raccontare la vita di questi artigiani toccando tre temi fondamentali: i luoghi, le persone, gli strumenti. Se Secinaro è stata la patria degli ombrellai e dei raccoglitori di ghiaccio, Fagnano Alto lo è ancora del tartufo e tutti i paesi che costeggiano l'Aterno hanno beneficiato dell'energia idrica del fiume per alimentare gli antichi mulini ad acqua.
Uno scenario da favola in cui si snocciolava la vita di famiglie che col loro lavoro hanno valorizzato questo territorio, arrichendolo non solo di sapienza e cultura, ma anche di arte, folclore e momenti di socialità, perché il frutto del lavoro del mugnaio ricopriva e ricopre ancora un ruolo fondamentale nelle feste di paese con il pane di Sant'Antonio a Gagliano, di Sant'Erasmo a Succiano, di Santa Gemma a Goriano Sicoli.
Fondamentale, per la stesura di questo lavoro, la descrizione dei piccoli strumenti, anch'essi costruiti artigianalmente, come il trapano da polso, che coadiuvava l'ombrellaio nella sua impresa, la lèsina per bucare il cuoio e cucirlo intorno alla suola, la zappetta per l'estrazione del tartufo e molti altri ancora.
Il viaggio ideale in cui è accompagnato il lettore attraversa anche gli antichi mulini di Campana, Fontecchio e Acciano recentemente ristrutturati e quello ancora funzionante a San Gregorio, alimentato dal fiume Aterno, prima dell'avvento dei mulini elettrici.
Gli artigiani, i veri protagonisti, animano le storie e rispolverano i ricordi che rappresentano il vero valore aggiunto di questo libro che, chiusa l'ultima pagina, lascia negli anziani una dolce nostalgia dei tempi passati e nei giovani la voglia di ascoltare i ricordi frammentati e malinconici della giovinezza dei propri nonni.
(dalla Prefazione dell'Autore)
Editore: Parco Naturale Regionale Sirente-Velino / ENG Video Editore
Autore: Oremo di Nino
Anno: 2007
Pagine: 74
Formato: 17x24,2cm
Prezzo: 10,00€ |