Il Codex bellunensis è un erbario illustrato composto tra Feltre e Belluno agli inizi del 1400. Conservato presso la British Library di Londra raffigura, con splendide illustrazioni a colori, oltre 200 piante raccolte sulle montagne che oggi sono incluse nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Una prima “flora” del bellunese che contiene, tra le numerose “perle”, il primo disegno conosciuto della stella alpina, oltre che la prima rappresentazione assoluta di Arnica, Ginepro e Carlina. Piante importanti e assai note come Primula, Fragola, varie Orchidee, Margherita, Larice, Abete rosso e Fagiolo sono invece rappresentate nel Codex per la prima volta in Italia. Grazie ai finanziamenti del programma europeo Leader + e al contributo economico del Ministero dell’Ambiente il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è riuscito ad acquistare dalla British Library i diritti per la riproduzione dell’opera. E’ stato così possibile realizzare la fedele riproduzione anastatica dell’intero codice. In un elegante cofanetto di cartone sono riuniti il facsimile e un volume di commento all’opera, che analizza il codice da diversi punti di vista: storico, artistico, botanico e farmaceutico. Il commentario contiene infatti quattro diversi contributi, opera di vari specialisti. La professoressa Giordana Mariani Canova, dell’Università di Padova, ha analizzato gli aspetti artistici del Codex e il contesto storico nel quale è stata realizzata l’opera. La professoressa Elsa Mariella Cappelletti e il dottor Giancarlo Cassina, dell’Orto Botanico di Padova, hanno invece approfondito nel commentario gli aspetti botanici del Codex, cercando di identificare le piante illustrate nel codice e verificando per quali di esse spetti a questo erbario la priorità di rappresentazione, sia assoluta (come per la stella alpina) che riferita alla flora italiana (come nel caso del larice). Il dottor Ernesto Riva, membro dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia, ha invece analizzato gli aspetti medico-farmacologici del Codex, che è in effetti un trattato di farmacologia, nato per poter riconoscere le piante e descriverne le proprietà terapeutiche. Per identificare le piante il disegno era essenziale, in un’epoca in cui, prima dell’avvento della nomenclatura unica proposta da Linneo, la confusione nei nomi di piante ed animali era enorme. L’ultimo capitolo del commentario è opera della dottoressa Roberta Sarzetto ed analizza gli aspetti relativi alla struttura del codice, alle modalità di scrittura, alla sua datazione attraverso anche lo studio delle filigrane della carta utilizzata. Un’opera di grande interesse culturale, storico e scientifico che il Parco offre oggi non solo ad un pubblico di appassionati e studiosi, ma a tutti coloro che amano la natura e la storia delle nostre splendide montagne.
Confezione: cofanetto contenente il volume facsimile anastatico del codice e il suo commentario
Casa Editrice: Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Formato: 23x31 cm
Prezzo: 30,00€ |