Il valore scientifico e culturale dei rapaci diurni nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Difficile non emozionarsi fissando il volo di un grande rapace che volteggia nel cielo, senza un battito d'ali, e all'improvviso osservarlo scivolare nel silenzio della Foresta dietro un crinale.
Aquile, falchi, albanelle, poiane, così diversi con una loro identità e specializzazione, ma allora perché rimanere ancora ignoranti?
Perché non cominciare dall'emozione per costruire una conoscenza che dà più intensità alla visita di un territorio e perché no alla scoperta di una specie ritenuta rara?
Il Parco con i suoi molteplici ambienti naturali e soprattutto le straordinarie "Foreste Casentinesi" sono l'ambiente di vita e riproduzione di 10 specie di rapaci.
Si passa dalla grande Aquila reale, con una apertura alare di oltre 2 metri, al piccolo Gheppio, che di apertura ha poco più di 70 cm, al Falco pecchiaiolo, specializzato a nutrirsi di vespe e calabroni, all'Albanella minore, che presenta uno spiccato dimorfismo tra maschio (grigio) e femmina (marrone) e che, come il Falco pecchiaiolo, in inverno raggiunge i territori dell'Africa transahariana.
E ancora il Biancone o Aquila dei serpenti, che sempre più spesso viene osservata nel territorio del Parco , e due rapaci specializzati nella caccia in Foresta: lo Sparviere e il grande Astore, per il quale il Parco è uno dei più importanti siti riproduttivi regionale.
E anche il Falco pellegrino, vero portento del cielo, famoso per le sue picchiate insuperabili ad oltre 200 km orari, e l'elegante Lodolaio, il falco dai "calzoncini rossi", volatore acrobatico che compete con rondini e rondoni nella maestria del volo, e infine la più comune e ubiquitaria Poiana.
A cura di: Pier Paolo Ceccarelli, Guido Tellini Florenzano, Stefano Gellini, Nevio Agostini
Editore: Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
Anno: 2009
Pagine: 48
Formato: 21x21 cm
Prezzo: 6,00€ |